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L'OPERATO
Stella senza nomeIn corsa su una moto,gambe eleganti che accolgono l'arcione.Un freno…per sentire di più,e ridere delle nostre passioni.Incontrarci di nuovo, ai limiti del reale,quando fra te e me ci sono tante vite.…e una donna dal volto di Nefer che ti ama teneramente.L'incanto di una fuga dal tempo,improvvisa, voluta, rubata.Carezzo il tuo cuore: permesso fra pari.Nè sotto, né sopra il bicchiere, brindando.Ma troppe domande offuscano il tuo spaziare d'incanti.Il tuo sguardo triste raccoglie suggelli d'utopie celate nel vento del deserto.Tuareg napoletano: strana mistura arabeggiante di sciamano mediterraneo...Disprezzo cosciente per chi ti serve guardandoti le spalle.Inusuale cocktail di potere e rispetto profondo per chi si immischia nella giustizia sociale.Una palla di pelle di pollo riempita di riso nel piatto, un omicida alle spalle.E la Mecca, a sinistra, ad un giro di boa.Intessuto di oro è l'abito della Sacra Pietra alchemica: forza scaturita dalla terra,riflessi galvanici che sputano energia sugli uomini per affermare che essa è di sangue e Dio.Così a Gerusalemme, in terra di Gaza Fino all'Ararat al tempio del nuovo sole.Ibhraim scomparso, t'inseguo.Una polvere bianca di platino, una traccia di amanuensi egiziani, quel commercio, fra il Tigri e l'Eufrate, di sfoglie di oro tracciando ricordi di antiche sapienze.Poi nulla.…per destare circuiti di pace e sentire il sentito.La colonna di luce si apre come una corona.Godi della mia regalità, io la rinnovo con te e mi inchino ad essa.Conosci, ti conosco.Ad occhi chiusi mi prendi fra le braccia, destinando ad una principessa nomade, il trattamento di un bambino.Non esclamo stupore alcuno,Non posso…ma un piaceredi antica forma scorre sottilmente al tuo tocco.Le mani con rispetto musulmano corrono sulla spina dorsale: riconosci nel mio corpo un'antica energia."Non coprire la pelle… il colore mi incanta, solo un gesto d'amore rende invisibile agli occhi di altri ciò che vuole essere solo d'uno".Lo spazio di un velo? Poi tu dentro me."Lascia la tenda aperta ai primi raggi del sole…Se tocchi la sabbia calda al risveglio, ringrazia di essere.Se tocchi la pelle liscia del tuo amante, ringrazia che sia ancora con te.Se chiudi la tenda la fuga sarà, senza ringraziamenti".Ma più alto è l'incontro, di un letto tagliato a metà.Non amo il dolore di altri, non amo più il mio, d'abbandono.Controllo la fiamma che brucia, con gran compassione di me.E prendo il tuo capo sul seno, arrendevole, accorto.Cavalco l'attesa sapiente.Ricerco qualcosa, ho troppe domande.Raccolgo arance selvatiche ad una ad una…I tuoi pensieri nascosti, Neapolis che nella notte sembra risorta.Scopro ancora ed ancora che Cronos non mangia i suoi figli, se gli doni poesia.Puntuale il saluto: Volasti dal mio sguardo, Senza un pensiero, Luce bruna nella notte. Napoli, 24 maggio '06(Salomone lascio alle spalle e i suoi doni porto con me, fecondo una antica patria dove celerò le forze nel tempo, Preservando l'umano destino. Così fu scritto, così fu detto: Saba, Regina di Sahà)scritto formulato da Sarah, studentessa liceale, al termine del progetto "Oriente dov'è il tuo occidente?"
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